Servizio Volontario Europeo a Dublino

Valentina ha preso parte al Servizio Volontario Europeo a Dublino; ecco la storia di chi ha affrontato un’esperienza all’estero in Irlanda.

Come di solito nella mia rubrica Viaggi & Racconti mi occupo di storie di ragazzi e ragazze che hanno vissuto esperienze all’estero più o meno lunghe.

Per esempio di Matteo e del suo Stage a Lipsia, o di Alessandra e il suo Erasmus + in Francia,  o anche di persone che hanno affrontato incredibili esperienze come Roberta che ha preso parte al Cammino di Santiago.

Insomma cerco di dare voce a tante storie diverse e incredibilmente interessanti sempre strizzando l’occhio alla componente turistica delle location trattate (se cercate info su come organizzare 3 giorni a Dublino eccovi l’articolo che fa per voi)!

Oggi è il turno di Valentina, un’altra instancabile giramondo che ho avuto il piacere di conoscere a Dublino e che, come me, si è innamorata di questa città, tanto da decidere di prendere parte ad uno dei progetti del Servizio Volontario Europeo.

cosa vedere a Dublino

Ma andiamo con ordine e prima di eviscerare la storia di Valentina vediamo cos’è concretamente lo SVE (Servizio Volontario Europeo).

Inizio con il dire che lo SVE è una delle migliori idee in ambito di cooperazione europea che si potesse creare.

Un grande contenitore che racchiude in sé decine di associazioni che propongono programmi di volontariato e cooperazione in giro per tutta l’Europa.

Il programma di volontariato è totalmente finanziato dalla Commissione Europea e fornisce sicuramente importanti opportunità per chi vuole costruirsi un futuro in questo campo.

I progetti interessano diversi ambiti, dalla tutela dei minori fino allo sviluppo delle comunità rurali, dalla protezione di parchi e riserve naturali in giro per l’Europa fino all’organizzazione di eventi teatrali.

Insomma una vastissima gamma di opportunità che potrete scoprire sul sito ufficiale dell SVE.

E tra questa moltitudine di progetti Valentina ha scelto quello il “Tus Nua in Finglas” della Depaul Organization, per il supporto e il reinserimento nella società di donne ex detenute (cliccando sul link potrete sapere di più sull’associazione benefica).

Un progetto decisamente impegnativo e non facile.

Ma scopriamo direttamente dalle parole di Valentina il perché ha deciso di prendere parte ad un progetto del Servizio Volontario Europeo a Dublino.

Servizio Volontario Europeo a Dublino: il racconto di Valentina

Perché hai scelto proprio lo SVE per questa esperienza?

Ho scelto di prendere parte ad uno SVE per le grandi opportunità di crescita sia personali sia professionali che offriva.

L’obiettivo principale prima della partenza era migliorare il mio inglese e le mie social skills.

Lo Sve inoltre si sposava perfettamente con i miei studi universitari precedenti e il mio titolo professionale da assistente sociale, anche ciò ha influito molto sulla mia scelta.

Come ti sei mossa una volta presa la decisione di aderire al progetto SVE?

Per poter partecipare ad un progetto Sve è necessario inviare una candidatura ad esempio tramite il sito di “Scambi europei ed effettuare diversi colloqui con il personale dell’organizzazione.

Per esattezza io ne ho superati tre.

Hai la possibilità di scegliere e di candidarti per il progetto che più ti soddisfa.

Il mio è un progetto, come ti ho detto in precedenza, molto particolare e specifico, volto ad aiutare le persone senza tetto in particolare donne ex detenute e reintegrarle nella società.

Cosa pensi sia necessario per affrontare un’esperienza del genere, visto anche la natura del progetto che hai scelto?

Innanzitutto credo sia necessaria una buona conoscenza dell’inglese, ancor prima delle motivazioni personali.

Poi, per lavorare nel sociale e con persone svantaggiate, bisogna possedere una forte empatia ed esperienza pregressa con determinate tipologie di utenza.

Ma davvero determinanti sono la voglia di mettersi in gioco, la flessibilità e la capacità di adattamento.

Queste sono le caratteristiche che servono durante questa esperienza, qualsiasi tipo di progetto si scelga.

Perché hai scelto proprio Dublino per il tuo progetto SVE?

Perché mi sono innamorata di questa affascinante città.

Tutto iniziò grazie alle mie migliori amiche che mi regalarono un viaggio di laurea nella capitale irlandese.

E’ stato amore a prima vista, dentro di me sapevo che prima o poi sarei tornata per vivere e magari lavorare; il Servizio Volontario Europeo mi ha fornito i mezzi per realizzare questo mio sogno.

esperienza all'estero a Dublino

Potresti descrivere Dublino con 3 aggettivi? Come si vive per te nella capitale irlandese?

Vorrei descrivere Dublino con più di tre aggettivi. Rispetto a quella che è stata la mia esperienza prima di iniziare lo SVE e subito dopo.

Appena ho messo piede in questa città, e per tutta la mia permanenza, ho provato tantissime e diverse sensazioni:

1) “L’enjoy the moment” è uno dei miei concetti dublinesi preferiti. L’atto di cogliere quel momento, il tuo momento, con chi vuoi e come vuoi, caratterizzato da un insensato, immotivato e splendido perché.

2) La filosofia del “maybe yes or maybe no?” è una gran bella batosta, ma vivere con un “maybe” al giorno ti fortifica.

3) Il sentimento dell’ “Up&Up” è quello che ti fa sentire vivo, sopra le nuvole. Quelle nuvole presenti costantemente proprio per contenere tante persone e renderle felici.

4) La condizione del disagio e del sentirsi catapultati indietro di cent’anni, ma in una città così “cosmopolitan”. Sentirlo sulla tua pelle, vederlo negli altri.

Come la difficoltà di adattarti a nuove abitudini, di sopravvivere senza il bidet, con due rubinetti che ti ustionano o ti congelano il corpo, con la pasta colla, con la pizza al pollo, con una panna da cucina che proprio panna non è, con il pane della Lidl esposto a condizioni igieniche disastrose, con i Digestives al cioccolato poi, i biscotti a 0,39 centesimi che ogni essere umano porta con sé, quasi come un “Life-saving Drug” adatto per ogni persona allergica che si rispetti.

5) La creatività e l’immaginazione ti accompagnano quotidianamente. E quando pensi che queste caratteristiche ti rappresentino non puoi far altro che specializzarti camminando per le strade.

È frequente incontrare pony, cervi, volpi, foche, ma soprattutto entrare in farmacia per acquistare bevande e stampare le tue foto ricordo, senza nessuna ricetta medica, tranquilli.

Le case sono viola, gialle, verdi, rosse, altre costruite con dei mattoncini e dei portoncini che esternamente possono sembrare l’accesso alla via dell’arcobaleno, ma una volta dentro capisci che il parquet cigola, che la casa si muove con te, prende vita.

I letti rimbalzano e fai a pugni ogni notte.

Le lavatrici esplodono d’acqua se premi modalità “tsunami”. Il forno canta

Le lavatrici esplodono d’acqua se premi modalità “tsunami”.

Il forno canta “ratatatatatatatatata” poiché grande appassionato del mitico #Gianni in “C’era un ragazzo che come me”.

Vivi in media con 6/7 coinquilini e 3milioni di acari della polvere sopra la moquette.

Ma non importa quanto esse siano “burde” e di livello medio, l’ importante è che ci sia il bollitore dell’acqua, lo strumento più geniale del secolo.

6) La gentilezza e disponibilità delle persone. Il loro chiederti continuamente “How are you?” e sostenere che “You are beautiful today!” anche mentre passeggi spensieratamente.

7) Il “Sorry” è uno stile di vita. Incroci sempre qualcuno disposto a dirtelo, quasi come se avesse una missione: quella di portare le scuse di coloro che non hanno mai avuto il coraggio di accettare di aver sbagliato.

8) Ogni giorno, per ogni musicista irlandese, è il giorno del “Today is gonna be the day”.

Questo potrebbe sembrare banale, ripetitivo e noioso, ma in realtà loro ti ricordano che “and after all, you are my wonder wall”.

Ritornando per la seconda volta in questa città, ti accorgi che l’entusiasmo iniziale si trasforma in qualcosa altro, in vita reale.

Inizi a farti l’abitudine ed a non vivere più dentro ad un sogno.

Tendenzialmente credo che nel tempo questa città potrebbe sembrare noiosa, quasi come se potessi rimanerci a tempo determinato, una città semplicemente di passaggio insomma, nonostante essa sia ancora in grado di stupirmi.

Servizio Volontario Europeo a Dublino

Se ti chiedessi i luoghi di Dublino a cui sei più affezionata?

Tre su tutti:

  • Dublin City Gallery The Hugh Lane: dentro al museo si trova la ricostruzione del “Francis Bacon Studio” e di alcune massime del pittore. La mia preferita è:

I feel at home here in this chaos because chaos suggests images to me. And in any case I just love living in chaos. If I did have to leave and I went into a new room, in a week’s time thing would be in a chaos. I do like things to be clean, I don’t want the plates and things to be filthy dirty, but I like chaotic atmosphere“;

Dublino cosa vedere
  • The Bernard Shaw: luogo caratteristico irlandese con street art a non finire;
  • Ha’penny Bridge: il ponte che collega il passato con il futuro e la successiva viuzza che si trova in direzione di Temple bar con il negozio di antiche vinili e cd.

Quali consigli daresti a chi sta per affrontare questa esperienza?

Il servizio volontario europeo non è un gioco da ragazzi.

Alla base di tutto ci deve essere una grossa motivazione.

Sei motivato a lasciare la tua famiglia?

Sei motivato ad intraprendere un’esperienza all’estero presso una nuova organizzazione?

La motivazione è quell’elemento che non può mancare insieme a tanta determinazione!

Ultima domanda, più che altro una curiosità: qual è la tua prossima tappa?

Mi piacerebbe ritornare in Italia.

Molto spesso mi manca, ma non escludo altre città europee come Parigi, il mio sogno da sempre.

Grazie mille Valentina!